mercoledì 25 aprile 2018

Lisci nell'afa: Esculapio

Ma quanto tempo è che non arrampico con Giorgino, Giorninga, Gheorghe, Gio'? Un mese preciso: risale al 25 marzo l'ultima che ci siamo fatti insieme. No no Nicola sta calmo, non si parla di panini, ma di vie di arrampicata. Solo che il ragazzo è esigente, per meno di un VI non punta la sveglia, per meno di un TD manco fa lo zaino. Tocca andare sul duro, nonostante la figuraccia dello scorso weekend.
Gli obiettivi sono di: evitare di essere in parete nelle ore calde (non vogliamo fare la fine delle merde al sole), essere a casa a un orario decente (stasera concertone), evitare la folla, divertirsi, fare una bella via. Bon, in auto si opta per Padaro, per Esculapio, che il mio amico ha già salito ma che già tempo mi aveva detto risale volentieri. Sveglia alle 4e30..maledetto caldo.
Colazione alla sempre ottima Pasticceria di Mori: giusto ieri mentre correvo (dura la ripresa dopo l'ultratrail) ho avuto il flash del viso della signora al bancone, segno che mi mancava.. Il bombolone alla crema però sortisce l'effetto nefasto: una volta parcheggiato nell'ampio spiazzo bordo strada (chi conosce la zona sa che sono ironico) occorre sbrigarsi a prepararsi per poi fuggire in bagno! Ma anche a Giorgio ha fatto effetto la pasta..
Alle 8e20 attacchiamo la via, che siamo ancora soli. Parto io, in modo che il mio amico tiri da primo i tiri che l'altra volta ha salito da secondo.  Certo che il primo tiro parte bene: cordone molto in alto, ma le fessure ospitano tranquillamente nuts e friends. Ci devo pensare un po', ma alla fine riesco a uscire dalla roccia ancora ombreggiata e fresca del bosco (con bella uscita su repentino cambio di pendenza povero di mani), per dirigermi verso la sosta, oh mio Dio che cazzo di camino sul secondo tiro!
"Bella sveglia eh il primo tiro?" dice Giorgio, mentre io son li che penso "non infierisco perchè non vorrei essere al tuo posto ora". Parte il mio amico, e questo caminone permette di arrampicare con un po' tutti i modi, non contemporaneamente: spigolo, placca, camino incastrato dentro, camino incastrato di lato, camino in spaccata, strapiombo. Eh ti vedo che sudi ciccio! Quando tocca a me ringrazio di esser partito per primo dalla base.
Intanto una cordata di austriaci ci segue, ma sarà sempre educata, aspettando la ripartenza del nostro secondo per partire anche loro: dei signori rari da trovare in via, sopratutto quando sei nettamente più scarso e lento di loro.. Riparto per un tiro che mi ricorda tanto quello di Artemis (non l'ultimo per fortuna): mi sento bene oggi, anche se partito un po' con un "ma perchè?", ora mi trovo quasi sereno a salire quest'altro muretto ripido. Se guardo giù..davvero verticale. E oramai, al sole. Caldooooo.
Dalla comoda nicchia di S3, riparte il mio amico per quello che lui dice essere il tiro chiave, anche se da sotto non pare così critico. Invece lo vedo salire calmo sul diedro inclinato, ma è più che si stringono le chiappe e non fanno passare manco uno spillo. Un bel traverso esposto senza piedi, tutto aderenza. Il suo urlato "puoi partire" lo sento accompagnato da un sussurrato (ma non abbastanza) "e mo' son cazzi tuoi", simpatico il ragazzo.
E invece tiè, tutto pulito e senza nemmeno impazzire tanto! Ma ora questo ottimismo lo pago. Un fessurino solca un diedro aperto, ma il fessurino è spesso tappato: il mio caro amico mi infonde fiducia con un "prepara già il friend verde perchè per metri e metri non c'è nulla e se voli ti disfi le caviglie", grazie. Appena posso metto giù il grigio invece, solo che così..tappo con esso la fessura che mi serviva per la mano! Passaggio da farsi in apnea, e niente, tocca azzerare sul frineds per poi arrivare ad abbracciare il lamone sopra.
Mentre Giorgio parte per il sesto tiro, arriva l'austriaco capocordata, e con qualche battuta viene fuori quanto siamo malati. Lui mi dice "caldo eh?" e la mia risposta è semplice "si, ma non è mica una sorpresa: lo sappiamo tutti, ma vogliamo comunque arrampicare". Intanto Giorgio sale il placcone ondeggiando a destra e sinistra a cercare i punti deboli: ogni tanto ricorda Tessari, ma molto più ripido..
Ormai dovrebbe esser fatta, mi tocca concatenare i due tiri più facili della via: una ventina di metri con massimo IV+, e poi una camminata su cengia terrosa sotto questi paurosi strapiombi che solcano la parte alta di questa parete: e un pensiero scorre a quello di Artemis, che mi dicono sia gradato 6b adesso..
Io dico che chi apre le vie ha davvero fiuto. Te guarda dove sono andati a passare per uscire: si sale traversando verso sinistra, sino a doversi letteralmente rannicchiare a rana, con le chiappe che accarezzano i talloni, le mani in rovescio a cercare prese all'altezza delle caviglie! E anche dopo non molla il tiro, Giorgio non se lo ricordava mica! Qualche passo boulderoso, ma sono troppo carico per non farcela pulito.
Ed eccoci fuori, sudati un tot (il laccio sotto il mento del casco e due lembi che escono dal nodo della bandana, gocciolano), affamati (Mars di via ben meritato), e soddisfatti: piano quasi perfetto, pensare a una via più lunga oggi ci avrebbe prosciugato in parete. 4h per la via, siam perfetti, ora vediamo di scendere e rifocillarci!
La discesa non è banale, e non mi ricordavo così tanto da disarrampicare. Una doppia da farsi anche con una corda sola, si gironzola in parete alla ricerca del prossimo ancoraggio (e anche qui, che lavoro gli apritori..), una doppia lunga, ma è quella dopo che regala emozioni: 35-40m completamente nel vuoto. Non male come prime doppie dell'anno! Video.
Giornata positiva, spesa e pianificata bene: lisci, tutto filato liscio. Dai non fa troppo caldo, non si vedeva nemmeno il Lago di garda dalla parete per l'afa che c'è! Ora però mangiamo e beviamo, se no godi solo a metà.

Qui altre foto.
Qui video della terza doppia, nel vuoto.
Qui e qui report.
Qui una guida.
Qui e qui e qui relazione.

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